Valutazione Neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica è un esame non invasivo che permette di valutare il funzionamento di capacità cognitive come memoria, attenzione, ragionamento, linguaggio e percezione. Questo tipo di valutazione è particolarmente indicata quando sono prensenti patologie organiche come demenze, ictus, problematiche post infarto, malattie neurologiche conseguenti all’invecchiamento, Sclerosi Multipla, neoplasie,Trauma Cranio Encefalico e anossie, poichè spesso comportano disturbi sia a livello cognitivo che emotivo- comportamentale.
L’esame neuropsicologico si articola generalmente in tre fasi:
- colloquio conoscitivo per avere un quadro generale dello stato psicologico della persona, del suo funzionamento nella vita quotidiana e per raccogliere le informazioni anamnestiche;
- somministrazione di test cognitivi per valutare il funzionamento mentale, scelti in base alle problematiche riportate dal paziente, alle informazioni ricavate dal colloquio clinico e dall’osservazione comportamentale;
- restituzione dei risultati ottenuti, ponendo particolare attenzione non solo sulle eventuali difficoltà riscontrate, ma anche sulle risorse residue, indispensabili a fini riabilitativi.
Un’accurata valutazione permette di:
- evidenziare le aree problematiche e quelle di buon funzionamento al fine di creare piani riabilitativi individualizzati;
- fornire ai pazienti e ai famigliari strategie funzionali di gestione delle difficoltà cognitive, emotive e comportamentali conseguenti all’evento neurologico;
- individuare precocemente i segnali che possono indicare l’insorgere di deterioramento cognitivo nella vecchiaia;
- fare diagnosi differenziale tra i diversi tipi di demenza;
- individuare le componenti emotive che possono influire su un quadro di apparente decadimento cognitivo (pseudo- demenze depressive).
Riabilitazione Neuropsicologica
La riabilitazione cognitiva fonda i suoi presupposti teorici sulle proprietà plastiche del cervello adulto, che gli consentono di riorganizzarsi anche a fronte di eventi lesionali.
Dopo aver individuato, attraverso la valutazione, gli eventuali deficit cognitivi, si possono intraprendere delle attività, in parte standardizzate e in parte costruite ad hoc sugli interessi e sulle necessità della persona, per migliorarne l’adattamento funzionale e il benessere soggettivo.
A seconda della gravità del quadro clinico attuale e delle caratteristiche di quello premorboso, la riabilitazione può avere due obiettivi principali:
riportare la funzione cognitiva danneggiata a un livello di funzionamento premorboso;
apprendere strategie vicarianti la funzione danneggiata, sfruttando le funzioni cognitive residue e ausili esterni.
Obiettivo trasversale è quello di accompagnare il paziente verso la presa di consapevolezza delle proprie difficoltà cognitive, per incentivare una maggiore motivazione ai trattamenti ed evitare la messa in atto di comportamenti potenzialmente pericolosi.